domenica 6 settembre 2009

Il tassista

Salve ragazzo! Ben arrivato sul mio taxi! Dove ti posso portare?

Che posto è questo, dici?

Questo è il posto dove arrivano tutti quelli che non si rassegnano all’idea d’aver tirato le cuoia e vogliono viversi ancora un pezzetto d’esistenza, ma non s’accorgono che è tutta fantasia. Abbiamo tutte le epoche, radunate qua, addirittura sovrapposte per i più abili a raccontarsi balle, che vogliono avere ventun anni e fare quello che facevano a cinquanta col corpo molto più in forma. Alle volte son così bravi ad inventarsi un loro mondo che finiscono con l’infestare pure quello dei vivi, che ne hanno già di paranuie loro senza doversi prendere pure quelle dei defunti nevrotici. Tu dove vuoi andare, ragazzo?

Io? Sono Caronte, il tassinaro dell’inferno, posso portarti dappertutto, vuoi rivedere cos’hai fatto l’ultima settimana della tua vita? Te lo posso far vedere e rivedere per un centinaio d’anni, se vuoi! Continuerai a litigare col tuo vecchio perkè ti sfrutta come manovale e non ti paga un cazzo, ti farai mollare dalla tua donna, litigherai di nuovo col tua vecchio e finalmente andrai a sbronzarti ed a sballare in quella stupida discoteca dove hai bruciato tutte le sere della tua vita, per uscire bello cotto e finire con l’auto contro il faggio in fondo al parcheggio… per sempre!

Posso fartelo rivedere per tutto il tempo che vuoi… No? Non è stata così la tua ultima settimana? Ah, era quella dell’altro passeggero, però, quello che era seduto accanto a te, lui si che ce l’ho portato a rivedersela, è ancora lì e mi hanno detto che ci resterà per qualche secolo, povero fesso, è convinto che se la rifà prima o poi capisce dove ha sbagliato, la sistema e torna indietro, ma da qui non si torna indietro, si và solo avanti…

Eh? Che hai detto? Ah, chi sono quelli sul camioncino? Hanno un brutto aspetto a vederli da qui, vero? Sembrano davvero i diavoli che ti raccontano a catechismo, con tanto di corna, coda appuntita, forcone ed alito puzzolente… è colpa di tutti i predicatori che ci hanno mandato se hanno questo aspetto, erano ben più belli quando abbiamo cominciato a lavorare, il capo pensava che se i messaggeri avessero avuto un aspetto gradevole la gente li avrebbe accolti molto più volentieri, ma dato che venivano a dire che altrove si stava meglio ed a portare via la gente che ci credeva, gli altri, i bigotti che dicevano che qui bisogna espiare i peccati commessi dall’altra parte del vetro, li hanno rivestiti di quel brutto aspetto. Pensa che tutti quei bigottoni sono ancora qui, a farsi infilzare il forcone nel didietro per far finta che gli sia dispiaciuto far le corna alla moglie o mandare i figli in collegio o condannare la gente che faceva senza vergognarsi le stesse cose che facevano loro dicendo che erano sbagliate, gente che non s’è mai rassegnata a non trovare l’aldilà esattamente come lo voleva, che ne ha costruito la loro versione con tutti gli sventurati che sono riusciti a convertire. Bah!

Pensa, c’è pure gente che si è costruita inferni favolosi, ragazzo, credimi, gente veramente di buon gusto, come quel Prestley, ragazzi, quello si che è un posto! Ti ci porto, se vuoi, Elvis è un mio buon amico e gli fa piacere quando lo vado a trovare… no? Nemmeno lì vuoi andare? Ragazzo mio, sei di gusti difficili, è pieno di belle ragazze, laggiù, ci sono le migliori droghe del mondo e si può mangiare fino a scoppiare, ed è pieno di bella gente, musicisti, attori, gente che indubbiamente sa divertirsi, sai, l’hanno raggiunto in tanti, quando s’è sparsa la voce di cosa aveva organizzato, tanta gente l’ha scambiato per il paradiso e quando i messaggeri vanno a raccontare loro di quell’altro paradiso, quello vero, gli ridono in faccia, quelli proprio non li recuperi più, credimi. Pensa che c’è andata anche gente da altre epoche, gente morta nella peste del Trecento, soldati napoleonici, gladiatori romani, un sacco di nerboruti con la clava… no, sicuro. Va bene, però non mi hai ancora detto dove ti devo portare… ho capito, tu sei di quelli che vogliono fare il giro turistico, prima di decidersi, però ti avverto, il tassametro corre e se superi la tua cifra poi mi devi sostituire, lo sai questo, vero? Benebene, non voglio sorprese se poi ti tocca.

Oh, lo sai cos’è quello? È il pozzo delle anime, lì si vanno a buttare tutti quelli che non credono ne a me ne agli altri, che credono che questo sia tutto l’aldilà possibile e si sconfortano… E’ una specie di suicidio delle anime, insomma. Per loro il cammino diventa lunghissimo, non fanno nessun giro, tornano alla matrice primordiale, che li ripulisce, li lava per benino da tutte le loro magagne e li fa ripartire daccapo, dalla loro prima vita. Loro la trovano una prospettiva esaltante! Io onestamente la trovo una noia infinita, rifare tutto da capo a caccia di miglioramenti… e guarda che intendo proprio dall’inizio, quelli si rivedono amebe nel brodo primordiale, hai voglia ritornare allo stesso punto da cui son tornati indietro! Terrificante! Sono tutti convinti che cambieranno le cose invece in quel modo le ripeteranno identiche passo dopo passo, fino a trovarsi di nuovo davanti al pozzo… io glielo dico che si possono migliorare le cose solo andando avanti, ma non mi credono…non vorrai per caso andare lì, vero’ ah, no, meno male!

Quel palazzo, dici? Oh, quella è la casa di uno dei pezzi più grossi che siano venuti ad occupare l’aldilà, tanto era megalomane in vita, tanto lo è ora che è qua, e meno male che ce n’è di posto qua sotto… è la villa di Nerone, lo vuoi andare a trovare? Sappi solo che ti declamerà poesie in latino fino a farti venire il latte alle ginocchia e poi pretenderà di sfidarti nell’arena!

Guarda, guarda quel tipo invece! Sì quello che addestra i leoni, è un vecchio domatore di animali, lavorava in un circo famoso, si è suicidato quando gli sono morti tutti i leoni di tifo. Ora che è qui è convinto di averli ritrovati e passa il tempo a giocarci. Sospettiamo che sia pronto a reincarnarsi di nuovo come domatore o come leone, ma stiamo lavorandocelo per farlo diventare veterinario, sarebbe la soluzione migliore, indubbiamente.

Laggiù c’è la trattoria più incredibile dell’inferno, la tiene Vatel, il cuoco e maestro di cerimonie più celebrato del 1700, si è suicidato quando una partita di pesce non gli è arrivata in tempo per servirla al Re Sole, poveretto… però ora il pesce lo cucina da Dio, credimi! Ti và uno spuntino? No, eh? Ah, che disgrazia!

Su quell’auto invece ci và in giro uno scrittore del tuo secolo, magari l’hai anche letto, si chiama Jack Kerouac. Conosce tutto l’inferno e dà spesso passaggi anche ai messaggeri celesti quando riportano su qualcuno, è diventato un tassinaro come me, dice che gli piace molto più girare che arrivare, non so dargli torto, onestamente…

Lì invece ci sta la bottega di Caravaggio, è riuscito a realizzarla solo qua perché in vita era occupato a far altro, ma non dipinge più, riesce a fare solo infinite versioni dello stesso Bacco, del resto se vuole davvero ricominciare a dipingere cose nuove deve tornare sulla terra, reincarnarsi… Cosa? Oh, già che c’è la reincarnazione, quella è un’altra grossa palla che via hanno raccontato, di avere solo una vita, poveretti! Ne avete miliardi, fantastiliardi, se non vi stufate prima, tutte quelle che volete! Siete voi a deciderlo, finché dall’altra parte del vetro continuate a divertirvi tanto… ma certo che vi divertite, ragazzo! È per quello che ci si reincarna, perché dall’altra parte si trova qualcosa di divertente da fare, è solo perché vi dimenticate di questo semplice fatto che tornate di qua scontenti e delusi e se venite qui prima di andar di sopra vuol dire che sono davvero un bel po’ le cose che vi siete dimenticati. Oppure che volete vedere i parenti oltre il vetro… vuoi tornare a vedere i tuoi, ragazzo? No? oh. Sono già di qua, capisco.

Certo che c’è gente che và subito di sopra, sono proprio quelli che sono riusciti a divertirsi durante tutto il percorso, che non hanno dimenticato perché sono scesi in terra ed hanno fatto tutto quello che volevano fare. Che gli succede lassù? Oh, non è compito mio dirtelo, ragazzo, lo scoprirai da te se decidi di andarci. Come si fa da qua? Bè, basta che me lo dici, io chiamo i ragazzi col forcone e saranno loro a portarti al piano di sopra, io sono solo il tassinaro dell’inferno, te l’ho già detto, il mio solo compito è portarti in giro per il piano basso. Ti fanno ancora troppa impressione, eh? Eppure non sono così brutti come sembrano, te lo posso assicurare. Bè, allora, dove vuoi andare ancora? Ah vuoi vedere il futuro? Oh, ragazzo, caschi di nuovo male, qua il futuro ci arriva solo quand’è passato, credimi!

Dove hai detto che vuoi andare? Sei proprio sicuro di voler andare lì? Guarda che di tutti i posti dell’inferno, quello è proprio il più noioso, se vuoi c’è la taverna di un mio amico, si chiama Dioniso, è un posto fantastico, c’è tanta musica e tutti i vini che puoi desiderare… No? Proprio lì vuoi andare? Ah vabbè, come vuoi tu, ti porto, ma poi non ti lamentare se scopri che è una cagata, io ti ho avvertito, non è il capo che l’ha costruito, lo avete voluto voi un posto così.

Eccoci arrivati, ragazzo, come hai detto che ti chiami? Oh, sì, Kurt Cobain, bè, buon proseguimento, Kurt e che buon pro ti faccia!

Ma che tipo, con tutti i posti che poteva provare voler andare al paradiso terreste. Vuoto, per di più, c’è solo il vecchio grande albero, e il serpente rinsecchito. Ma son tutti convinti che ci sia chissà che cosa: non capiscono mai che il vero paradiso terrestre è quello che hanno appena abbandonato, con tutti gli amici, gli amori ed i parenti. Sempre così i suicidi, credono che qui sia meglio, vengono a riposarsi ed invece si annoiano anche qui. Poi quando scoprirà quant’è chiacchierona la vecchia serpe vedi se non si farà venire a prendere, e di corsa! Ma ora avanti il prossimo, eccolo là! Una ragazza, stavolta.

Salve fanciulla, benvenuta sul mio taxi, dove ti porto, bellezza?