venerdì 21 agosto 2009

Invettiva alla Musa

Musa… Schiere di poeti idioti che t’idolatrano, che t’invocano come una donna meravigliosa, angelica, bellissima, che ispira pensieri elevati… STRONZATE! Bastarda ti dovevano chiamare! Tutte stronzate, razza di cane rognoso che nn sei altro, un Muso sei tu, altroché! Un Grugno, un fetentone grutuluto e peloso, ubriacone, puzzolente, fannullone, fedifrago e bugiardo, ladro, truffatore, imbroglione vanaglorioso e narciso da fare schifo, questo sei tu, Musazza di mmerda!
Tu che invece di raccontarmi le storie me le suggerisci, che i racconti migliori me li detti sul tram, alle sei del mattino, col pieno di gente che va a lavorare e nn ho nemmeno uno straccio di carta e un mozzicone di matita di merda per scrivere, che appena ho due minuti di tempo libero per scrivere quel che m’hai raccontato svanisci nel nulla o mi guardi come dire “io ti avrei detto cosa? Tu vaneggi, donna!”, che posso trattarti con tutta la gentilezza del mondo ma m’ignori per settimane, mi lasci lì davanti al foglio bianco a piangere di solitudine e poi mi tieni sveglia per una settimana di fila a raccontarmi una sola storia, ma così meravigliosa che ad ascoltarti ci sono anche gli angeli del paradiso che cantano in coro, bastardi pure loro, ed io nn riesco a chiudere occhio, proprio la prima settimana di prova del nuovo lavoro, perché sai, stronzo, con te mica ci campo, bastardo, e devo essere sveglia e brillante, non posso avere quell’aria di smarrimento estatico che mi metti tu in faccia quando mi racconti certa roba, che le colleghe mi fan tutte battutine sul mio boy-friend che nn mi lascia dormire la notte ed invece sei tu che mi torturi e mi mandi in estasi, che se fossimo fidanzati uno come te lo avrei già scaricato duemila anni fa, anche se finisco col pensare che rispetto a certe notti di sesso sei meglio tu… bastardo cinico e brufoloso, grufolante porco, latitante!
Tu, che mi hai graffiato l’anima quand’ero ancora così giovane ed innocente da non saperlo nemmeno di averla un’anima da graffiare, che pensavo tu fossi un dono divino ed un motivo d’orgoglio e nn una dannazione perenne e dolorosa, tu, che sei l’estasi amorosa più di qualunque bipede che cupido possa mai ingegnarsi di farmi incontrare, che se l’amore più grande e l’odio più feroce che possa riversarsi nel mio sangue vivente, che mi fai vedere luoghi meravigliosi e lontani che nn vedrò mai e incontrare persone straordinarie, che mi insegni il senso della vita e del divino, e mi ispiri parole che nn sapevo di poter dire, pensieri così elevati che mai la mia anima da sola potrebbe contenere, e mi riempi di gioia nei momenti più strani. Mi hai catturata, perché tu sei stato a scegliermi per torturarmi ed amarmi con le tue storie, mi hai ignorata ma mai abbandonata, mi hai fatto patire la tua lontananza restandomi vicino, hai fatto di me la tua schiava e la tua devota amante, tu che farei qualunque cosa pur di non perderti anche quanto ti odio ferocemente, tu, Muso, Divino Grugno, sei davvero il dono più meraviglioso che il cielo possa dare, il solo a dare un senso più profondo a qualunque vita, a concedere a noi artisti, anime tristi, rintanati in piccole vite a scrivere sogni, mille vite in una, mille amori, mille viaggi, esperienze ed esistenze che non avremo mai.
Se voi che mi leggerete siete tra coloro che sono stati posseduti da questo divino demone, in qualunque maniera vi sia presentato, nn lasciatevelo sfuggire, a qualunque costo, coccolatelo e blanditelo, regalategli fiori e cioccolatini e trattatelo come il più capriccioso e meraviglioso degli amanti, nn rassegnatevi quando avete l’impressione che se ne sia andato, perché nn è così, sta solo verificando la consistenza della vostra mente e della vostra pelle, ma nn fate mai che si disamori di voi, perché sì, se si è innamorato di voi e della vostra anima ed ha deciso di cambiare la vostra vita con le sue storie, vi farà soffrire come nemmeno vi immaginate, ma senza di lui, se ve lo lasciate sfuggire, la vostra vita nn avrà più alcun senso, nn troverà mai più quel sapore immenso, quel gusto meraviglioso che solo la sua visione del mondo sa dare. Voi che viaggerete per il resto della vostra vita con vistose bende insanguinate nell’anima, nn importa se sarete grandi o mediocri, celebri o famose nullità, voi saprete di avere il privilegio di essere amati da un vero angelo, e tutti coloro che nn lo sono, che vivono felici vite di inconsapevolezza, vi parranno forse più sereni di voi, ma infinitamente più soli. Credetemi, chi nn lo conosce nn sa nemmeno lontanamente qual è il vero gusto della vita, ma lui sì, lo sa. Dategli solo l’occasione di raccontarvelo e vedrete se nn ho ragione.
Siate benedetti.