venerdì 28 agosto 2009

Al precariato non ci si abitua mai....

Come da titolo...

Cambiamenti in corso, mi spostano da una commessa ad un'altra molto simile, sempre nello stesso call center... corso intensivo, nuovi colleghi da conoscere, nuove informazioni da assimilare e da restituire ai clienti, il solito culo inverecondo per convincere la gente ad aver bisogno di qualcosa che non vuole, il solito iter per convincermi a fare un lavoro che sostanzialmente odio...

A che pro? Mi chiedo.

La bolletta in ritardo appuntata sul frigorifero è la triste ma realistica risposta.


Il silenzio che regna sovrano nella mia casa, al ritorno dal lavoro, è la ricaduta sulla mia esistenza di un lavoro fatto di fragore assordante e di migliaia di parole inutili spese quotidianamente...


Insensatamente continuo a scrivere, sperando che aver ancora qualcosa da dire, per quanto futile, sia la riprova che questo dannato lavoro non ha ancora ammazzato del tutto la mia creatività...